Disturbi del Sonno?
Per curare i disturbi del sonno, per migliorarne la qualità e per combattere stati d'ansia e stress possiamo contare su tre rimedi fitoterapici con una lunga tradizione d'uso e numerosi studi a loro favore.Il BIANCOSPINO è utile in tutte le forme d'ansia sopratutto se accompagnate da tachicardia, nella menopausa oppure nell'ansia da prestazione. La forma galenica più utilizzata è la tintura madre o l'estratto fluido da assumere anche tre volte nell'arco della giornata; aiuta a risolvere lo stato ansioso e facilita il rilassamento conciliando quindi il sonno. E' sconsigliato solamente in caso di bradicardia, ovvero in quei soggetti che hanno una frequenza cardiaca bassa.La PASSIFLORA, pianta di origine sudamericana oramai naturalizzata anche in Italia, ha proprietà sedative (aumento dei tempi del sonno), tranquillanti ed analgesiche. Risulta particolarmente utile quando l'ansia viene somatizzata soprattutto a livello gastrointestinale grazie alle sue proprietà spasmolitiche. L'uso è sconsigliato in gravidanza ed allattamento perché dosi massicce potrebbero essere controindicate per l'eventuale presenza nella droga di armatine, sostanza con azione stimolante delle pareti uterine.La VALERIANA è una pianta la cui attività è stata più volte paragonata a quella dei derivati benzodiazepinici, i principali farmaci ansiolitici ed induttori del sonno. Può essere una valida alternativa naturale a questi ultimi; è in particolare consigliata in caso di eccitazione ed insonnia nervosa, tachicardia nervosa, affaticamento intellettuale e da stress.Per ottenere la miglior efficacia da questi tre rimedi naturali occorre assumerli con costanza, poiché l'effetto massimo è dimostrato dopo alcune settimane di somministrazione continuativa. Si possono anche assumere in formule composte, in modo da agire su più fronti del disturbo e completare in questo modo l'efficacia del rimedio.Per tutti questi estratti vegetali vale la precauzione di tener conto di un'eventuale co-somministrazione di farmaci sedativi o ansiolitici tradizionali, anche se l'uso in concomitanza non è sconsigliato.
